venerdì 27 giugno 2014

Mercato delle Gaite: le botteghe degli antichi mestieri affascinano i turisti

II Mercato delle Gaite sta avendo un grandissimo successo in questi giorni. Le botteghe antiche ricostruite alla perfezione sono un richiamo irresistibile per migliaia di turisti e visitatori. La Gaita San Pietro, con il console Enrico Galardini, debutta quest'anno con un nuovo mestiere: il vetratista.
Tutte le fasi della lavorazione del vetro vengono ripercorse coniugando abilità e tradizione artigianale. Scelti e tagliati i vetri, ottenuti dalla fusione ad altissima temperatura di sabbia silicea e soda, si disegna la composizione della vetrata artistica.
In seguito, il vetro dipinto con il metodo della "grisaglia", viene fatto cuocere per passare poi alla fase dell'impiombatura.
I pannelli così ottenuti vengono infine collocati nella finestra.
Secondo mestiere in gara per la Gaita San Pietro è à ars tinctoriae.

Nella bottega di mastro Pietro si tingono, con colori vegetali, matasse, filati e tessuti. Diverse le tipologie di colorazione che terminano nel candeggio e infine nell'asciugatura dei prodotti tinti.
Per la Gaita San Giovanni, guidata da Oscar Proietti, la storica cartiera e la fonderia delle campane tornano a difendere i colori rosso e verde nella Gara dei mestieri.
Ormai una vera garanzia per la Gaita. Nella cartiera vengono illustrate le fasi di lavorazione della carta. Dalla raccolta dei cenci, la preziosa materia prima, alla loro lavorazione per mezzo della

"pila idraulica a magli multipli"

dove vengono battuti fino a diventare una poltiglia. In seguito, la pasta da carta si depone sul feltro con l'aiuto del "ponitore". I fogli ottenuti vengono poi stesi ad asciugare prima di passare all'ultima fase della collatura. Invece, il processo di lavorazione della campana è rimasto sostanzialmente immutato nel tempo. Per questo motivo la fonderia delle campane è capace di affascinare il turista ma anche lo studioso. Questo è uno dei punti di forza del Mercato delle Gaite.
L'attenzione per i particolari e per la storia che si traduce in una grande attrazione rivolta al turista colto e qualificato, come se ne vedono tanti, a Bevagna.
Quella delle Gaite è ormai una tradizione consolidata e ad affascinare i turisti provenienti da ogni parte del mondo è proprio la perfetta aderenza delle botteghe al periodo storico di riferimento.

 

Corriere dell'Umbria Venerdì 27 Giugno 2014

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